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… se una notte di vento in città…

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sacchi azzurriTrento, 22 ottobre 2014. - di Alex Boller

Caro Direttore, questa mattina, come tutte le altre del resto, esco di casa presto, molto presto. "Il mattino ha l'oro in bocca", recita il proverbio, ed io non posso che essere d'accordo. La magia di poterti godere la città quando quasi tutti sono ancora rintanati nelle loro case è impagabile. Inutile nasconderselo, ogni tanto la solitudine ti regala sensazioni che altrimenti verrebbero inquinate. Quindi cerchi di assaporare pienamente questi brevi momenti.

E qui la poesia, a precise scadenze, finisce.

Mi spiego.

La raccolta differenziata ritengo sia una conquista di civiltà, di lungimiranza. E una scelta irrinunciabile. Ma...

Scendendo dalla collina (ma anche in qualsiasi altra zona della città) la scenografia è veramente una pena. Decine di sacchi azzurri (imballaggi leggeri), sono la deleteria cornice delle nostre strade e piazze. Mucchi colorati violentano lo scenario. Negli anni, per colpa di una scelta per me incomprensibile, sono andati a sparire tutti i cassonetti, lasciando lo spazio a decide e decine di piccole "Ischia Podetti" sparse per tutto il capoluogo.

I cari vecchi cassonetti tanto invisi, avevano di certo più qualità. Ad oggi, in mano ad un designer, potrebbero perfino diventare delle piccole opere d'arte e, ovviamente, svolgere il loro compito di nascondere alla vista i rifiuti. Insomma un complemento da valorizzare, non da sopprimere.

Ma non è tutto. Alle volte bisognerebbe tener conto anche degli imprevisti, che tanto inaspettati non sono, in realtà.

La scorsa notte Eolo deve aver avuto una nottataccia ed era piuttosto nervoso. Il risultato è stato che decine di sacchi azzurri, spinti dal vento che ha soffiato piuttosto violentemente, hanno deciso di farsi un giretto per le vie della città. Negli angoli delle case, sulla careggiata, lungo i marciapiedi, nelle aiuole spartitraffico, perfino a ridosso dei giardini pubblici, queste grandi macchie azzurre hanno invaso il centro. Alcuni sacchi si sono strappati con le conseguenze che si possono facilmente immaginare.
Uno spettacolo deprimente.

A questo punto perché non voltarsi e guardare al passato? Perché non regalare alla città una sottile distinzione, smarcandosi dalla rincorsa all'imitazione delle amministrazioni locali che fatalmente sta appiattendo tutti i centri storici del Paese? La cura della città è un concetto che per i trentini non è mai stato in discussione, è nel nostro DNA. Un valido motivo di distinzione.

Continuiamo su questa strada.

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