Riva del Garda, 8 novembre 2014. - di Alvaro Tavernini*
Caro Direttore, lo spunto per cercare di fare chiarezza su che cosa intendono i cittadini militanti e simpatizzanti del M5S, prestati alla politica, per partecipare costruttivamente alla Politica e al miglioramento delle condizioni socio-economiche di tutti i cittadini, con particolare riguardo ai soggetti e alle categorie più deboli, ci è arrivato da un attacco sotto forma di pesanti randellate, calate senza risparmio di ostentato disprezzo sulle nostre terga di pentastellati, dal senatore trentino signor Vittorio Fravezzi.
Sbrigativamente liquidatorio nei nostri confronti e senza permettersi il gusto di usare i filtri delle categorie con cui solitamente lavora con efficienza una normale mente umana, il Senatore, con il lancio dei suoi strali dalla punta avvelenata, non ha trovato soluzione migliore, per gettare fango su cittadini il cui unico scopo e peccato mortale è di avere voluto essere protagonisti-antagonisti del marcio insito nelle congreghe partitiche, prone ad accordi spartitori sottobanco di cariche ben retribuite e di denaro proveniente dalle varie lobby affaristico-economiche, cittadini la cui sola colpa è di avere fatto della trasparenza l'obiettivo primo e unico della loro azione risanatrice, che fare pubblicare sul Quotidiano " L' ADIGE, che l'opposizione condotta in Parlamento dai deputati e dai senatori del M5S altro non era che un rigurgito di modalità di comportamento tanto care ai Fascisti, dimentico, ovviamente, dei valori e dei principi che portiamo avanti attraverso il nostro impegno politico quotidiano che richiama tutto ciò che è l'esatto opposto di un non tanto lontano ventennio del '900 che tanto ha nuociuto al progresso e alla storia di un' Italia che troppo tardivamente, soltanto dopo, a misfatti avvenuti, ha cercato faticosamente di riscattarsi negli anni seguenti, di presentarsi davanti alle nazioni del mondo, seppure in presenza ancora di tanti limiti, come un paese civile e affidabile.
Se Lei Senatore Fravezzi, ma non solo Lei, continua a persistere nella sua idea e trova soddisfazione nel definire "Fascisti" certi naturali comportamenti parlamentari di sana e sincera ribellione alla strisciante dittatura in corso, che viola impunemente i sacri principi costituzionali e la funzione di controllo e di proposta assegnata al parlamento, messa in campo dal blocco sinistro-destroide impostosi in Italia dopo le ultime elezioni europee, da parte del Gruppo Pentastellato, questa rimane una sua opinabile convinzione, ma non corrisponde certo alla realtà delle battaglie che in Parlamento e in Senato abbiamo, con senso di responsabilità fino a questo momento condotto.
Nell'attuale e drammatica contingenza storica, crollo di tutti i valori legati alle magnifiche sorti progressive promesse dal munifico sistema capitalistico mondiale, ormai, visibilmente, a tutte le persone di buon senso al tracollo, l'insoddisfazione dei giovani che nelle organizzazioni del M5S si mostrano ancora sensibili, nonostante tutto, ai temi sociali diventa motivo di orgoglio e afflusso di linfa rigeneratrice di nuove energie per continuare a fare propri e difendere i propositi della prima ora e del primo messaggio da noi lanciato al vecchiume politico-affaristico che ha strozzato il Paese e soffocata la speranza di realizzare una comunità migliore.
Di quel TUTTI A CASA che tanto spavento e scalpore ha destato, non ci pentiamo. Al posto dei proclami di una classe politica - casta dirigente di lungo corso-, annoverante nelle sue schiere moltissimi corrotti e che ha sempre mirato ad intercettare, con mille ossequi ed attenzioni, a non criticare troppo o a non criticare affatto direttamente il fascismo insito pericolosamente in tantissimi comparti e Istituzioni dello Stato, a dispetto degli stessi principi costituzionali, abbiamo avuto l'ardire di proporre e fare arrivare in parlamento, nelle Province e nei Comuni delle persone che desideravano soltanto fare tornare di moda l'onestà e la Buona amministrazione del bene pubblico.
Avremmo avuto bisogno, lo riconosciamo noi per primi, di tutt'altri modi gentili per proporre civilmente un sostanziale cambiamento di rotta e di programma, dopo tanta distruzione, e del corrispondente linguaggio, posto che quelle inquietudini che tanti di noi sentivano amaramente nel profondo, affondavano le radici in una fase storica di imponente e minacciosa crisi del capitalismo, a danno più di ogni altro dei salariati e dei poveri di tutto il pianeta, unita e congiunta con la crisi dei grandi valori di solidarietà e di emancipazione economica e spirituale di tutte le categorie sociali confinate ai margini.
Prendiamo per ora atto che tutto rimane ancora irrisolto e, soprattutto, avvolto in un orizzonte sempre più cupo alla data anno del Signore 2014. Ma questo non ferma la nostra determinazione a proseguire sul cammino intrapreso.. Dalle difficoltà che quotidianamente incontriamo, dalle resistenze del blocco di interessi dei partiti, dei Comitati di affari e delle lobby di qualunque colore e forma giuridico-economica travestite, nazionali o locali – peraltro non di recente creazione o comparsa, in azione, spavaldamente, alla luce del sole o operanti nel sottosuolo delle protezioni partito-politiche mafiose, noi continuiamo a imparare per prenderne sempre più coscienza, fino a giungere, un giorno, al loro definitivo abbattimento.
* Movimento 5 Stelle Alto Garda
Caro Alvaro, innanzitutto ci permetti il Tu? Trentino Libero ha pubblicato integralmente la Tua lettera come fa sempre con chi ci chiede la parola. Ci siamo permessi, inoltre, di correggerTi laddove usi la maiuscola per deputati e senatori (e parlamento)....... La maiuscola è una conquista: i nostri parlamentari, con le debite eccezioni, se lo meritano? Non crediamo proprio! Infine, Fascismo, fasciti....... furono altra e più seria cosa.
Se si vuole "contestare" (nel senso di screditare) sarebbe più opportuno ricorrere ad altri termini. Sempre lieti di "ospitarTi", con cordiali saluti. Claudio Taverna
P.S.: informa, per favore, i Pentastellati regionali che il senatoe Fravezzi utilizza "indebitamente" (a meno che non sia autorizzato, da chi?) il parcheggio del Palazzo della Regione, a Trento.