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Paolo SerafiniTrento, 11 dicembre 2014. - di Paolo Serafini *

Egregio Direttore, l'Italia fa ....... omissis, fa .......omissis. Di solito i lauti finanziamenti alle amministrazioni hanno come obiettivo il miglioramento dei servizi, della qualità della vita nonché la crescita del bene comune e benessere. Invece stiamo assistendo all'esatto contrario. Eppure una montagna di denaro frutto di ingiuste tasse ha dimostrato di andare solo a rimpinguare illecitamente le tasche di politici e della mafia. La foto di questa Italia immortala governi e amministrazioni di burattini legati ai fili di una potente mafia che, approfittando dell'ingordigia senza limiti di questi personaggi reclutati dal girone dell'inferno, trae immensi guadagni e potere.

Un potere sostenuto dal voto e dai soldi dei cittadini che dimostrano ad ogni consultazione elettorale di non voler cambiare le cose ma di continuare a subire. Ma come penso sempre "ciascuno ha ciò che merita"!

Ma non è dell'Italia, intesa come Nazione a partire da Borghetto, che mi interessa, anzi "si ......". A me interessa il nostro territorio, la sua gente che non può continuare a sostenere i fancazzisti romani e la mafia con i nostri soldi. Un territorio rappresentato al governo nazionale da sedicenti autonomisti che sostengono, leccano, si piegano ogni volta per avere qualcosa senza accorgersi che nel momento in cui qualcosa ci viene dato il doppio ci viene tolto. Che forse per loro, "entrati nel sistema romano", non esistano alternative?

Fatto sta che anche nel nostro contesto la politica sta creando i presupposti per trasformarlo in quello .....omissis..... che è l'Italia. Il piegarsi a novanta ad esempio ogni volta che il Ministero dell'Interno chiede aiuto per i sedicenti asilanti. Il favorire e affidare ad aziende romane che puzzano a chilometri di qualcosa di strano servizi pubblici come il trasporto. E mi riferisco al servizio Skibus vinto stranamente per il secondo anno dalla "romana" Trotta bus, icona del disservizio. Anche in questo caso, a parte i ....... della gara, la politica avrebbe dovuto applicare norme e regolamenti che non sono stati applicati favorendo così le imprese locali. Ad esempio "il comma 461dell'art. 2 della finanziaria 2008 – Legge 244/2007" che prevede la presentazione della "Carta della Qualità" per tutelare il servizio e l'utenza.

Un territorio, una politica in mano a dei disfattisti, e la realtà lo dimostra, che sta perdendo non solo denaro ma identità. La risposta è una sola e su questo sostengo e sosterrò con i denti il Comandante degli Schutzen Dalprà: il Trentino deve chiedere l'autodeterminazione non solo per tornare ad appropriarsi di ciò che era ma togliersi dai piedi quella palla che è divenuta un masso, il cancro italiano che si chiama mafia i cui tentacoli raggiungono chiunque politicamente è avverso ai valori di onestà, di amore e difesa del proprio territorio. E il Trentino non ne è immune.

* consigliere della Circoscrizione "San Giuseppe-Santa Chiara"

Caro Serafini, hai inviato per due volte l'articolo che Trentino Libero ha deciso di pubblicare (temevi forse che non lo facessimo?), fedele all'impegno di dare spazio a tutti coloro che lo chiedono, pur sostituendo alcune parole con degli omissis. Se non lo avessimo fatto, avresti potuto correre il rischio di una qualche imputazione ( Kyenge docet), provocando anche per noi il medesimo rischio. Tuttavia ciò che hai scritto - omissis compresi - è comunque intelligibile.

E si capisce chiarissimamente il Tuo pensiero che non possiamo in alcun modo condividere. Pensi che l'autodeterminazione del Trentino sia per davvero un futuro praticabile? Ma non scherziamo, il malaffare è anche tra di noi, praticato da trentini doc......... o pensi come credono le sinistre che i trentini abbiano - come lor signori - una sorta di "superiorità" morale? Vuoi che citi qualche esempio.........?

E Tu stesso nel Tuo peregrinare in partiti o movimenti politici non eri forse approdato (per essere immediatamente scaricato) in quel movimento fondato, qualche tempo, da chi - guarda caso - è stato sospeso da consigliere provinciale per essere incorso in qualche incidente di percorso?

Quindi non scherziamo e non scherziamo, nemmeno, quando affermi di sostenere il comandante (sic!!!) degli Schutzen......... Qualcuno Ti potrebbe dire - sicuramete a ragione - "parla come magni, o come bevi!"

Claudio Taverna

Paolo Serafini

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