
Una triste pagina della nostra storia che dimostra quanto il terrorismo islamico sia ormai ben radicato in Europa. Un Europa, Italia in primis, che non ha mai considerato le minacce del neo nato califfato intenzionato ad occuparla ed islamizzarla. Anzi un'Europa, Italia in primis, che ha aperto le porte ai tagliagole demonizzando chiunque abbia esternato una diversa opinione.
Ed è proprio dall'opinione, dalla libertà di espressione che è partita questa guerra. Una guerra sostenuta già da tempo dalla nostra sinistra italiana riconoscendo rea una ideologia opposta considerata, a loro parere, razzista e omofoba.
Il tragico evento di Parigi, che non sarà nè il primo né l'ultimo, è la conseguenza della difesa di un qualcosa che si è dimostrato tutt'altro che moderato. Il rapimento delle due "eroine sostenitrici dell'islam" e la minaccia della loro morte non basta per aprire gli occhi alla sinistra. Come non sembra bastare lo sterminio dei cristiani, con orrende decapitazioni di massa e crocifissioni.
Qualcuno crede ancora, che l'islam sia una religione di pace. Ma il contenuto è inequivocabile. Più volte il profeta impone lo sterminio degli infedeli. Ed è ciò che nel mondo sta succedendo.
L'Italia è un dei paesi più a rischio perchè grazie alle politiche sull'immigrazione è divenuta la libera e comoda porta di ingresso di tutta questa gente e quindi territorio di conquista. Una conquista facile perchè appunto sostenuta sia politicamente che economicamente sia dal governo nazionale che provinciale per quanto da vicino ci riguarda.
Sicuramente qualcuno continuerà a definirmi un razzista, un omofobo come ha già fatto in precedenza. Io non sono né uno né l'altro. Sono solamente uno che difende un'identità, un territorio e cerca di guardare oltre. Cosa che dovrebbero fare tutti, soprattutto la cieca e sorda politica.
La linfa di questa violenza è il buonismo. Un buonismo al quale ci si deve opporre. Al quale va messa la parola fine altrimenti quella stessa parola si ritorcerà contro di noi.
*Consigliere della Circoscrizione San Giuseppe – Santa Chiara di Trento