Trento, 20 marzo 2015. - di Gabriella Maffioletti*
Egregio Direttore, il fatto occorso l'altro ieri sera ad un agente della polizia locale ed un residente malmenati da un gruppo di giovani che, a volto coperto, stava riempiendo di scritte i portici delle vie del centro cittadino merita una presa di posizione e una riflessione profonda sullo stato dell'arte del piano sicurezza cittadina del nostro comune capoluogo di Provincia.
Va bene infatti essere in campagna elettorale ma fatti di questo genere meritano di non lasciare cadere il tutto nel vuoto istituzionale e una pronta ripresa soprattutto dal Sindaco e dal Comandante della Polizia locale per le loro specifiche titolarità.
Credo di non esagerare a definire il comportamento del coraggioso agente come raro esempio di professionalità e di attaccamento alla divisa dato che egli non ha esitato a entrare in azione per intimare al folto gruppetto di ragazzi di deporre le bombolette spray con cui stavano imbrattando le mura e gli edifici pubblici e privati del capoluogo cittadino.
Ancora, credo che, il vile attacco perpetrato all'agente Bergamo non possa passare sotto traccia e debba indignare tutta la società civile e tutte le Autorità istituzionali che hanno funzioni di pubblico servizio, intervenendo ognuno per il proprio ruolo a condannare fermamente il vile attentato contro un pubblico ufficiale in servizio. L'agente in menzione è stato vittima di una violenza inaudita e insensata , che è bene ascrivere ad una matrice specifica culturale e ideologia e ad una forma mentis che vede per gli esecutori del gesto, nel rappresentante delle forze dell'ordine e nel tutore della sicurezza pubblica un nemico della anarchia che dovrebbe a dire di questi " vigliacchi" e sconosciuti individui regnare sovrana nei contesti urbani!
L'agente Bergamo ieri ha dato un raro esempio di rispondenza alla disciplina e alla formazione che il Suo corpo di polizia urbana dovrebbe sempre dimostrare. Ma non per tutti la professionalità è sentita e spesso i cittadini ci segnalano che gli agenti di polizia locale intervengono solo per fare multe e chiudono gli occhi su situazioni di possibili rischi . Ritengo pertanto doveroso intervenire su questo episodio auspicando che anche il Comando della Polizia municipale intervenga pubblicamente congiuntamente con il nostro Primo cittadino e Sindaco di Trento - Alessandro Andreatta - per stigmatizzare in maniera ferma e confermare che lo Stato sta dalla parte di chi tutela l'ordine e lo rappresenta non di coloro che contrariamente lo sovvertono!
Sapere di avere agenti di polizia locale che ancora, in tempi di evidenti situazioni di conclamato degrado sociale e di sempre più generalizzabili situazioni di conclamata pericolosità rappresentata da molteplici situazioni di delinquenzialità minorile ma più in generale del malaffare e di gruppi di facinorosi e violenti , si gettano con spirito di abnegazione e di servizio in frangenti similari ci conforta e di rassicura sulla unicità delle persone. La occasione è propizia però giacchè comunque il caso offre spunto di riflessione per aprire una più ampia analisi sullo stato in cui operano gli agenti addetti al sevizio INDIA rimarcando che non è possibile con una situazione di evidente deficit in materia di sicurezza pubblica lasciare che il presidio di alcune vie cittadine sia mantenuto da una singola unità operativa.
La città consolidata è ormai in balia di molteplici situazioni a rischio di malavita e di fattispecie in cui si possono determinare situazioni di inaspettato contesto di violenza e di promiscuità illegale e ognuno di noi ossia il cittadino comune può essere oggetto di aggressione qualora ci si dovesse imbattere in simili frangenti a richiamare soggetti che praticano comportamenti contrari al rispetto delle regole e con pratiche hobbistiche che ledono e deturpano il patrimonio pubblico e privato.
All'indomani dunque del fattaccio ci si auspica che oltre ad un doveroso encomio al valoroso vigile urbano , le parti sociali aventi titolo e competenza in materia di tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza aprano un serio e proficuo tavolo di confronto per agire con determinazioni specifiche e chiare anche e soprattutto a tutelare coloro che come l'agente Bergamo hanno ancora un cuore che pulsa e un orgoglio della propria divisa che spinge il cuore oltre gli ostacoli!
* consigliere comunale di Trento a fine mandato