
Infatti, la Südtiroler Volkspartei rappresenta un territorio ove il 70 per cento dei residenti parla tedesco tutto il giorno e non per amena posa davanti a un microfono; in Valle d'Aosta invece il francese è parlato, e saltuariamente nel corso della giornata, al massimo da 70 persone su 125mila. Marguerettaz rappresenta alla Camera una minoranza dissociata dalla realtà e vogliosa di attestare verso l'esterno una regione con caratteristiche francofone debolmente presenti nell'ottocento e oggi disciolte come un gelato al sole. Purtroppo i 125mila residenti in questa regione si caratterizzano per un voto clientelare figlio dei privilegi statali e utilizzato per risibili finzioni; di conseguenza non reagiscono al fatto che Rudi Marguerettaz bluffa al poker della politica reclamizzando a Roma una francofonia valdostana bevuta da altoatesini che non sottopongono a risonanza magnetica questa bugia linguistica perché accettano chiunque pur di incrementare la ridotta consistenza del gruppo parlamentare.
L'articolo 3 della Costituzione pareggia i cittadini, ma chi arriva in Valle viene ad arte dipinto come pervaso dal culto di un localismo che o non è condiviso o è indirizzato verso la regione di provenienza o verso altre; non solo, vengono affibbiate surreali specificità che dovrebbero creare reazioni dettate dall'amor proprio nelle persone strumentalizzate e spingere al lettino dello psicanalista gli strumentalizzatori, pervasi da un integralismo impositivo pari a quello religioso in altre parti del mondo. Marguerettaz ha accantonato il suo diploma di maestro di scuola elementare per traversare l'esistenza cercando di calamitare voti di cattolici "disattenti" per farli poi utilizzare dal leone rampante per politiche contrapposte a quei valori cristiani che esigono rispetto dell'unicità di ogni singola persona, non violentabile ammassandola in un carnevalesco contenitore di bugie etnolinguistiche da notte nera in cui tutte le vacche sono nere.
Con tale scelta Marguerettaz si caratterizza quale rappresentante alla Camera delle sole fisime unioniste, non di residenti le cui oggettive caratteristiche linguistiche, escludenti la parlata francese, non possono essere capovolte da chi, per il fatto di essere entrato in Parlamento, non è titolato a propagandare frottole a gogò nei porta a porta tra i gruppi parlamentari romani.