
La Guardia di Finanza, al termine di una tempestiva attività investigativa, individuava la società importatrice degli elettrodomestici, procedendo al sequestro delle 58 asciugatrici presenti nei magazzini.
Successivamente le Fiamme Gialle identificavano ulteriori 49 acquirenti, nel cui domicilio venivano sequestrati gli ulteriori apparecchi, evitando così che l'uso potesse costituire un pericolo per la loro incolumità, a causa della particolare tipologia di alimentazione a gas.
E' di pochi giorni fa la notizia che il venditore, in accordo con l'Autorità Giudiziaria roveretana ed in collaborazione con la stessa Guardia di Finanza che aveva proceduto ai sequestri, ha concluso la sostituzione gratuita a tutti i 49 consumatori trentini delle lavasciuga a gas non sicure con altrettante sicure, cioè con marcatura CE appropriata e relativa certificazione rilasciata da un organismo di controllo preposto, come previsto dalla normativa sulla sicurezza dei prodotti. In effetti, l'ulteriore attenzione del CRTCU e della Guardia di Finanza, condiviso dalla stessa Autorità Giudiziaria, era quello che i consumatori, in buona fede, non fossero doppiamente danneggiati dal comportamento del venditore, vedendosi non solo non restituire i soldi spesi (1.200 euro per prodotto) ma dovendo anche tenere in casa un prodotto inutilizzabile.
"Un lieto fine che soddisfa i consumatori e testimonia l'importanza della cooperazione tra organismi, enti e istituzioni coinvolti nella tutela dei consumatori" commenta Carlo Biasior, direttore del CRTCU, che continua, "la sicurezza dei prodotti è materia complessa e la cooperazione tra competenze e poteri è indispensabile per garantire ciò che il legislatore, comunitario in primis, (e la magistratura, anche nazionale di Cassazione) vuole sia garantito: un elevato livello di sicurezza della salute dei consumatori".
Centro Ricerca e Tutela Consumatori e Utenti (CRTCU) di Trento