Roma, 3 giugno 2012. - Certo che l'articolo del Cittadino Attento ha provocato un bel dibattino e quindi ritorniamo sull'argomento, con la nota di Loris Modena. Ecco il suo pensiero. "Il fenomeno è causato da due problemi, primo sono gli stessi ristoratori esasperati da pagamenti dell'ordine di 120 giorni e di calendari complicati per emettere la fattura, nonché da pesanti sconti oltre il 9% a spendere i buoni pasto ricevuti come pagamento al supermercato per la spesa.
Poi c'è il problema che molti lavoratori non riescono a spenderli non avendo nella zona dove lavorano qualcuno che li ritiri (questo è successo anche a me) e li spendono per fare la spesa al supermercato. In questo non c'è nulla di male sono di diritto del lavoratore averli! E' invece indecente che lo stato permetta a società private di stampare valuta! Perché è questo che fanno le società che emettono e vendono alle aziende private e pubbliche questi buoni! In un paese civile il rimborso pasto andrebbe dato in busta paga al lavoratore che ne ha diritto esente tasse, in Italia invece si crea un volume d'affari enorme per i soliti clientelismi. Dimenticavo ... qui a Roma i supermercati pubblicizzano l'utilizzo dei buoni pasto per l'intero valore della spesa."