
Il cosiddetto diritto di ripensamento o recesso è previsto dalla legge a favore del consumatore parte debole (rispetto alle aziende) e consiste nella possibilità di sciogliere un contratto senza alcun costo.
Solo in determinati casi la legge concede ai consumatori la possibilità di riflettere e valutare l’opportunità dell’affare, permettendo loro di sciogliere l’eventuale contratto. Riteniamo opportuno, pertanto, elencare i casi in cui è possibile farlo e a quali condizioni. Abbiamo anche predisposto un foglio informativo reperibile presso la nostra sede, presso lo sportello mobile. Abbiamo inoltre predisposto i modelli di lettera tipo quali strumenti di auto-aiuto per i consumatori.
In quali casi è possibile recedere e perché
Questi i casi in cui il consumatore può recedere e perchè: 1. Nei contratti conclusi fuori dai locali commerciali, come ad esempio a casa, il consumatore non ha la possibilità di valutare la bontà dell’affare, magari attraverso la comparazione con altri prodotti o servizi dello stesso genere, e, spesso, si trova inaspettatamente vittima di una proposta commerciale di prodotti o servizi di cui non ha bisogno. 2. Nel caso dei contratti a distanza (quelli conclusi al telefono o a mezzo Internet) le parti e gli oggetti non si vedono fisicamente. In questi casi il consumatore si trova spesso in una posizione di particolare fragilità (informativa) nel rapporto contrattuale perciò gli è concesso di cambiare idea. 3. Nei contratti di credito al consumo sussiste il rischio si stipulare contratti che non si è in grado di onorare o che hanno una durata piuttosto lunga o, ancora, che nascondono costi che solo in un secondo momento vengono conosciuti. 4. Stessa ragione per i contratti di assicurazione sulla vita. 5. Nel caso di acquisto di una multiproprietà la natura complessa del bene/diritto acquistato e la durata del vincolo legittima la concessione di un termine per ripensarci. 5. Nel caso di acquisto di un pacchetto turistico il consumatore può recedere se il prezzo aumenta oltre il 10% o vengono apportate modifiche significative al contratto.
L’informativa scritta al consumatore sul diritto di recedere non può mai mancare
Il consumatore deve sempre essere informato sul suo diritto di recedere, sia in forma orale (prima) se il contratto cartaceo è preceduto da un contatto telefonico, che in forma scritta. Se manca l’informativa il termine per recedere si allunga di molto, arrivando in alcuni casi fino a tre mesi, oltre a sanzioni pecuniarie per i venditori.
Termini e modalità
In quali casi | La legge che lo prevede | I termini | La modalità |
Contratti a distanza e fuori dai locali commerciali |
Art. 64 Codice del consumo |
10 giorni | Lettera raccomandata con ricevuta di ritorno |
Credito al consumo | Art. 125-ter Testo Unico Bancario |
14 giorni | Lettera raccomandata con ricevuta di ritorno |
Assicurazione sulla vita | Art. 111 D.Lgs. 174/1995 |
30 giorni | Lettera raccomandata con ricevuta di ritorno |
Multiproprietà | Artt. 72 e 73 Codice del consumo |
14 giorni | Lettera raccomandata con ricevuta di ritorno |
Pacchetti turistici | Artt. 40 e 41 Codice del turismo |
2 giorni | Lettera raccomandata con ricevuta di ritorno |
Il CRTCU è a disposizione per informazione e assistenza sul diritto di recesso.
Centro Ricerca e Tutela Consumatori e Utenti (CRTCU) di Trento *
* Via Petrarca, 32 38122 Trento Tel. 0461/984751 Fax 0461/265699 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.