Trento, 15 ottobre 2013.- Redazione
La pensione di reversibilità: che cos'è, chi ne ha diritto e come viene calcolata? A queste domande ci soccorre la nota dell'on. Carlo Fatuzzo, segretario nazionale del Partito Pensionati che volentieri pubblichiamo nella sezione Trentino Libero, categoria Utilità Sociale.
"La pensione di reversibilità è quella pensione che spetta a un beneficiario del nucleo familiare alla morte del lavoratore assicurato o pensionato. Il caso più comune è quello del coniuge. Una vedova, ad esempio, riceve la pensione di reversibilità per una quota pari al 60% della pensione originaria. Ma cosa succede se chi ha teoricamente diritto alla reversibilità è anche percettore di un reddito?
Il cumulo tra reddito e pensione 'di superstiti' (o 'di reversibilità') è consentito con determinati limiti. Se con il cumulo non si supera di tre volte il minimo Inps, si ha diritto al 100% della pensione di reversibilità. Se con il cumulo si supera tale limite, ma non si arriva a 4 volte il minimo Inps, si ha diritto solo al 75% della pensione di reversibilità. Se con il cumulo si supera di 4 volte il minimo, si ha diritto al 60% della reversibilità.
Se il cumulo è superiore a 5 volte il minimo, si ha diritto solo al 50% della pensione di reversibilità. Attenzione, però! La riduzione, volta per volta, non deve essere tale da penalizzare chi sta nella fascia superiore al punto da fargli riscuotere un importo inferiore a quello che percepisce chi si trova nella fascia inferiore. La riduzione, insomma, si attua nei limiti del massimo raggiunto dalla fascia precedente." (Fonte: Lepre Group)