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Non c’è più sordo di chi non vuol sentire

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gioco d'azzardoTrento, 1 dicembre 2013. – di Paolo Serafini *

La sala della Cooperazione di Trento  è stata teatro per l'intera giornata di venerdì 29 novembre del Convegno Nazionale sulla "Ludodipendenza". Un fenomeno considerato una vera e propria droga moderna che purtroppo sta mietendo quotidiamente moltissime vittime spinte nella maggioranza dei casi dall'incertezza economica nell'illusione di una "irraggiungibile" vincita. Una dipendenza che, dalle testimonianze, stravolge non solo la vita del giocatore ma anche quella della famiglia. Una patologia che deve essere affrontata e curata e che sta producendo danni e costi sanitari e sociali. Una dipendenza che però sembra piacere tanto allo Stato, a tutti quei politici che hanno quote partecipate nelle società che "svendono" il gioco e alla criminalità organizzata che, attraverso soldi facili provenienti da vincite o perdite al gioco, può così pulire i denari provenienti da attività illecite.

L'opinione pubblica è per la maggioranza cosciente della realtà del "fallimento" dei giocatori e delle loro famiglie, meno della realtà, degli interessi che ruotano intorno a questo "business". Opinione pubblica che anche sul nostro territorio, attraverso i rappresentanti politici (nella maggioranza di destra) ha chiesto più volte in passato interventi all'Amministrazione per porre un freno al fenomeno.

Il sottoscritto, sia in consiglio circoscrizionale (San Giuseppe-Santa Chiara) che in Consiglio Comunale attraverso altri rappresentanti , ha presentato documenti mirati a chiedere al Sindaco e all'Amministazione di porre il diniego alla domanda di nuove licenze di apertura di sale da gioco. Soprattutto in quei luoghi ritenuti "sensibili" (adiacenze luoghi di culto, scuole, etc). Documenti discussi ma non approvati. Sul territorio della mia Circoscrizione è stata infatti aperta una sala in via Santa Croce adiacente alla Chiesa di Santa Chiara e all'Auditorium; in via Perini in prossimità sia di scuole medie che superiori di via Mattioli; in via Milano, vicino al Liceo Scientifico e alll'Istituto Magistrale.

Ma se apriamo gli occhi sull'intero territorio del Comune di Trento, le sale da gioco sono cresciute come i funghi. Chiaro quindi l'interesse di Sindaco e Amministrazione che hanno preferito curare l'interesse economico di "qualcuno" e non curare la "piaga sociale", nonostante a "parole" vi sia più volte stata la condanna e i "buoni propositi". Chiara anche la "responsabilità" politica per l'aumento del fenomeno.

La speranza è che l'appello "del freno", uscito da questo Convegno, alle Istituzioni venga recepito e applicato.

 

* cons. circ. San Giuseppe-Santa Chiara

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