
Eravamo impegnati a godere di un benessere che sembrava di lunga gittata, salvo poi scoprire che l' avvento dell' euro, anziché arricchirci ci ha impoverito. Ora ne paghiamo le conseguenze.
Avvezzi a vivere al disopra delle nostre possibilità, con una crisi che sembrava non doverci appartenere abbiamo perso il treno. I banchieri e i grandi speculatori (strumentalizzando l' 11 settembre) lo hanno fatto partire prima del previsto e siamo rimasti in stazione. Metafora a parte, oggi la situazione e' drammaticamente complicata.
In una società dove i figli invecchiano in famiglia perché non trovano lavoro non è facile prevedere un futuro demografico.
Ecco allora che ci pensano i migranti. Appartenenti perlopiù a culture ancora tradizionaliste fanno più figli di noi e ci staccheranno sempre più nelle statistiche.
La politica italiana (si badi bene: politica e non partiti ) deve trovare i giusti correttivi, deve correre al riparo con politiche sociali nazionaliste per il recupero e l' identità di appartenenza, se no, sarà la fine delle nostre identità italiche.
Il (vostro) Cittadino Attento