Trento, 21 aprile 2016. – di Claudio Taverna
Vengo subito al dunque. Si tratta delle nomine nel consiglio di amministrazione dell'Autostrada del Brennero e più precisamente della "sfida" per la prestigiosa presidenza dell'A22, un "tempo" "bancomat" della politica domestica (Pancheri, Grisenti ecc.).
Due candidature eccellenti: Luigi Olivieri (PD) e Andrea Girardi (PATT), entrambi avvocati.
Mi soffermo sul primo.
La giunta provinciale di Trento, nella seduta dell'8 aprile scorso, ha designato l'Olivieri membro del CdA dell'A22 (Autostrada del Brennero).
Tutti sanno che Luigi Olivieri ha ricoperto fino al luglio 2015 l'incarico di assessore della Comunità di Valle delle Giudicarie, ente pubblico con una popolazione superiore ai 15mila abitanti.
A prima vista, la nomina nel CdA di A22 sarebbe inconferibile, secondo l'art. 7 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 in attuazione della Legge 6 novembre 2012, n. 190 – "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione".
In tutte le pubbliche amministrazioni, compresa la Provincia autonoma di Trento, opera il Responsabile per la prevenzione della corruzione che, tra l'altro, ha il compito di vagliare i curricula di coloro che sono chiamati ad assolvere incarichi pubblici.
Nella Provincia autonoma di Trento, quel ruolo è ricoperto dall'avvocato Nicolò Pedrazzoli, responsabile dell'Avvocatura provinciale.
Prima domanda. L'avvocato Pedrazzoli ha esaminato il curriculum presentato dall'avvocato Olivieri, constatando la dichiarazione di insussistenza di una delle cause di inconferibilità dell'incarico?
Seconda domanda. Il dottor Raffaele Cantone, presidente dell' ANAC (Autorità nazionale anticorruzione), ha l'interesse istituzionale di verificare se la nomina dell'avvocato Olivieri è conforme allo spirito e alla lettera della Legge 6 novembre 2012, n. 190 – "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione"?
Nell'ipotesi di nullità della nomina dell'avvocato Olivieri, le sanzioni per i membri della giunta provinciale sono di natura economica. Non solo per tre mesi non potranno conferire gli incarichi di loro competenza che verranno esercitati dall'amministrazione vigilante.
