Secondo i dati dell'analisi congiunturale elaborati dalla Camera di Commercio, in Trentino, la «ripresina» è sostenuta dalla domanda interna (in particolar modo da fuori provincia) e da un rinnovayo dinamismo della domanda estera. Ancora critica la situazione occupazionale nel settore delle costruzioni e dell'estrattivo
Trento, 13 giugno 2017. - di Gianni Bort*
Al termine dell'illustrazione dei principali risultati emersi dall'indagine trimestrale sulla congiuntura nel 1° trimestre 2017, credo che sia opportuno formulare qualche riflessione su alcuni temi riguardanti il nostro tessuto produttivo e non solo.
I dati appena illustrati ci inducono a confermare alcune osservazioni già sviluppate in altri nostri precedenti incontri: l'economia della provincia di Trento ha sperimentato fin dai primi mesi dello scorso anno timidi segnali di ripresa che sembrano consolidarsi negli ultimi trimestri. Questa ripresa è sostenuta sia dalla domanda interna (in particolar modo quella proveniente da fuori provincia) e fortunatamente da un rinnovato dinamismo della domanda estera.
A parte il settore dei servizi alle imprese – peraltro molto variegato sia in termini di attività che di dimensioni delle imprese – tutti gli ambiti monitorati dalla nostra indagine mostrano un andamento positivo dei ricavi. Ma ci sono anche altre buone notizie. Il dato sugli ordinativi che, specialmente per le attività del manifatturiero costituisce un buon anticipatore del ciclo, evidenzia un robusto aumento (+11,1%). E, infine, il campione di imprese (più di 1000 quelle rispondenti in questa sessione d'indagine) mette in evidenza un recupero della base occupazionale (+0,6%).
Accanto alle notizie positive, rimangono alcuni segnali di difficoltà. Nei settori delle costruzioni e dell'estrattivo, dai quali peraltro emergono interessanti risultati sul piano dei ricavi, non sembrano attenuarsi i problemi sul piano occupazionale. E sempre con riferimento al tema del lavoro, preoccupa inoltre constatare che, all'interno di un quadro di tenuta del tasso di occupazione, le microimprese mostrano una contrazione del numero degli addetti.
Fatte queste annotazioni a livello locale, se allarghiamo un po' il nostro campo visivo, possiamo effettivamente prendere atto che l'economia italiana sembra in questo momento avviata su un sentiero di moderata ripresa, grazie soprattutto al buon apporto dell'esportazioni ma anche, e lo dico con una certa cautela, da una probabile normalizzazione del ciclo delle costruzioni.
In un quadro come quello descritto e in un contesto tutto sommato confortante del clima di fiducia delle imprese "stonano" un po' i recenti dati sugli investimenti fissi lordi diffusi dall'Istat (-0,8% rispetto al 4° trimestre dello scorso anno), che hanno mostrato un inatteso calo.
Anche sul fronte dei consumi delle famiglie, componente che aveva mostrato un buon andamento per tutto il 2016, si intravvede qualche nube grigia: il clima di fiducia delle famiglie è in leggero ripiegamento. E in questo senso, le anticipazioni che giungono da Roma su una possibile stretta fiscale programmata per il 2018, con probabile attivazione dell'aumento delle aliquote IVA e contestuale depressione della capacità di spesa delle famiglie, destano grande preoccupazione.
Ma non mi dilungo in altre considerazioni perché non voglio togliere al Vice Presidente nonché Assessore allo Sviluppo economico e lavoro della Provincia, Alessandro Olivi, l'opportunità di commentare, anche sulla base delle informazioni e del clima che quotidianamente respira a contatto con le nostre imprese, i dati appena illustrati.
* Presidente della CCIAA di Trento
(1) Il bollettino della CCIAA è consultabile sul sito camerale