Pelagosa sotto sovranità croata
Monselice, 5 luglio 2017. - Adalberto de' Bartolomeis Accompagnato da una natura incantevole, questo nostro meraviglioso Paese, presenta delle realtà a chi lo visita, lo scruta con occhi di amorevole orgoglio, particolarmente suggestive, per i suoi luoghi, per il clima che varia dal Nord al Sud, specialmente, d'estate, con temperature decise di caldo afoso nel settentrione e secco nel meridione, la cui assolata luce, forte d'estate, se in giornate di aria rarefatta e cielo terso, presentano dappertutto uno spettacolo di colori e di immagini, il cui connubio si mescola nella straordinaria cultura di tanti sapori e gusto di volere apprezzare quante realtà belle offre ad un osservatore difficilmente insensibile.Mi trovavo nella località di Peschici qualche giorno fa e dal parapetto del suo castello eretto all'interno di un incantevole borgo antichissimo, il cui caseggiato presenta, appunto, questi tipici colori del sud, i muri di un bianco fluorescente, osservavo la linea dell'orizzonte del mare adriatico. Poiché il paesino si erge nell' estremità più settentrionale della punta del promontorio del Gargano, scorgevo in una direzione, nord- nord est le isole Tremiti , ma poi, più in basso, direzione sud-est, di fronte a questo muretto sormontato sopra il faraglione che racchiude sulla sua sommità questo agglomerato di case, ho visto un'altra isola, che non sembrava poi così distante: solo una cinquantina di chilometri dalla costa.
La visuale la fa vedere che sembra molto più vicina e la tentazione è quella di andarci dritto dritto, con una modestissima imbarcazione. A svelare di che isola si tratti, oltre alle indicazioni dei locali, avvalendomi dell'ausilio della nota applicazione di google-map il mistero svanisce di colpo, ma con il grande rammarico che questa piccola terra emersa non appartiene più all'Italia, dal 10 febbraio 1947, quando furono firmati i trattati di pace, dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Si chiama Pelagosa ed appartiene alla Croazia. Una tristezza infinita mi è di colpo assalita che con un'altrettanta desolazione in cui ho voluto immaginare quanti, più anziani di me, hanno sofferto molto nel doversi rassegnare ad una dura realtà di chi, sconfitto e, di fatto, "punito" da una guerra, si è visto cedere lembi d'Italia ad altre Nazioni. Pensare che quest'isola, così vicina, unita ad altri territori fino a quell'anno era un pezzettino d'Italia, in mezzo al mare. Che peccato che il destino sia stato questo, inesorabile, ma le dure condizioni del trattato imponevano molte cessioni territoriali e fortuna che le isole Tremiti non siano passate all'ex Yugoslavia!