
I pensionati che percepiscono assegni mensili di importo non superiore ai 1.500 euro dovrebbero avere i conti correnti gratuiti e questo provvedimento sembra imminente. C'è da chiarire in che modo i pensionati potranno utilizzare questi conti correnti che, a causa del provvedimento del Governo, sono costretti ad aprire, per ricevere una pensione di importo superiore ai 1.000 euro.
Nutriamo forti dubbi sull'effettiva gratuità di questi conti correnti.
L'emendamento al decreto sulle liberalizzazioni che dovrebbe aggiornare l'art. 27 recita testualmente: "dovrà in ogni caso essere garantita la gratuità delle spese di apertura e gestione dei conti di pagamento di base destinati all'accredito o al prelievo delle pensioni del titolare per gli aventi diritto a trattamenti pensionistici fino a 1500 euro mensili, ferma restando l'onerosità di eventuali servizi aggiuntivi richiesti dal titolare".
C'è qualcosa da chiarire e anche subito. Non è chiaro, ad esempio se questi famosi 1.500 euro posto come tetto per la gratuità del conto corrente sono intesi al lordo o al netto.
E se un pensionato riceve meno di 1.500 euro ma ha altre entrate o altre attività rientra in questa gratuità o meno? E poi questo provvedimento riguarda anche i pensionati che utilizzano il banco posta o il libretto postale che, detto per inciso, sono complessivamente 7milioni?
Non vorremmo che alla fine, dopo tanto strombazzare, a pagare siano sempre e comunque i pensionati. Speriamo che le cose si chiariscano presto e che i pensionati non subiscano alcuna penalizzazione, ma tutto questo fa emergere, con chiarezza, l'assurdità di un provvedimento che impone a chi riceve più di 1.000 euro di pensione di dotarsi di un conto corrente, per poter ricevere la somma spettante.