Bruxelles, 11 marzo 2013. - Redazione
"L'Europa ponga fine all'ingresso di nuovi lavoratori extracomunitari che andrebbero a saturare un mercato del lavoro già in sofferenza e ad aggravare la condizione sociale ed economica dei nostri cittadini. Tutti gli sforzi da intraprendere e le misure da adottare per uscire dalla crisi devono essere rivolte verso un unico obiettivo, quello di dare un lavoro e una vita dignitosa ai cittadini europei e alla nostra gente: stop, dunque, all'arrivo di nuovi immigrati all'interno dell'UE".
Questa la proposta di risoluzione, che sarà votata nella seduta Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, presentata a nome del gruppo EFD dall'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, responsabile federale del dipartimento Europa della Lega Nord.
"L'Europa sta attraversando la peggiore crisi sociale ed economica della sua storia - aggiunge l'eurodeputata Bizzotto - Sempre più imprese falliscono o delocalizzano in Paesi extra-UE e i disoccupati, a gennaio 2013, sono arrivati ad oltre 26 milioni, di cui 18,7 milioni nell'area euro e quasi 3 milioni soltanto in Italia, pari all'11,7% della popolazione attiva: questi numeri drammatici impongono all'Europa di adottare al più presto un piano di azioni specifiche per proteggere innanzitutto i nostri lavoratori e le nostre imprese, e non spalancare le porte del già fragile mercato del lavoro agli extracomunitari".
La risoluzione dell'onorevole Bizzotto, membro della Commissione Occupazione ed Affari sociali, è stata presentata in alternativa alla relazione d'iniziativa legislativa dell'europarlamentare tedesca dell'ALDE Nadja Hirsch, che invita invece l'Europa a considerare il fenomeno dell'immigrazione come un elemento essenziale per lo sviluppo economico e sociale comunitario e ad assicurare lavoro e alloggio agli immigrati.
"Offrire lavoro e casa agli extracomunitari, quando la disoccupazione ha toccato livelli record in molte Regioni italiane ed europee, significherebbe compiere un errore madornale - continua la Bizzotto - E' ora di smetterla con questa ipocrita politica di aprire le porte a tutti: se, ad esempio, nel solo Veneto si contano quasi 170 mila disoccupati, per quale astruso motivo dovremmo pensare ai posti di lavoro degli extracomunitari? Prima vengono i Veneti senza lavoro, prima vengono i nostri cittadini disoccupati, e soltanto dopo gli immigrati!"
"Compito dell'UE deve essere quello di garantire una vita dignitosa ai propri cittadini, tutelando il loro posto di lavoro e rilanciando le imprese di casa nostra - conclude l'on. Bizzotto - La priorità deve andare alla nostra gente, alle famiglie in difficoltà e ai giovani senza lavoro, non agli ultimi arrivati".