Trento, 17 marzo 2013. – di Gianni Gravante *
Voler sostenere le tesi " liberiste " da parte del consigliere è sbagliato ed aggrava ulteriormente quel sottile e rischioso filo che ancora lega i piccoli negozi al commercio tradizionale.
La liberalizzazione che Urzì vorrebbe non farebbe altro che aggravare il delicato equilibrio di un mercato che non può sostenere i ritmi delle grandi metropoli mercantili.
Ne va non solo della qualità della vita ma anche di quella socialità che i piccoli negozi ancora rappresentano nel tessuto urbano fatto non solo di scambi ma anche di rapporti umani e sociali.
Ne va infine della centralità della famiglia (che la destra dovrebbe difendere) degli addetti ai lavori chiamati ad orari impossibili da sostenere.
I piccoli negozi non sarebbero in grado di sopportare i ritmi forsennati che la Grande Distribuzione vorrebbe imporre ad un mercato di per se indebolito da scelte troppo liberiste di questi ultimi anni.
Sono i negozi tradizionali a calmierare i mercati con la loro concorrenza fatta non solo di prezzi ma anche di quei valori accennati che la Grande Distribuzione non potrà mai dare.
* E' Vicepresidente nazionale di FederModa di ConfCommercio