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I sindacati: 'Trentino Trasporti così non va!'

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Stazione Corriere Trento2Stazione Corriere Trento1Trento, 1 giugno 2013. – a cura dei sindacati di categoria

FILT CGIL FIT CISL UIL TRASORTI FAISA CISAL OR.sa, nelle persone dei loro dirigenti Montani, Mazzurana, Petrolli, Givoli, Malacrida, ci hanno inviato il comunicato che di seguito pubblichiamo, fortemente critico nei confronti della Provincia autonoma e di Trentino Trasporti spa, la società pubblica dei trasporti in Trentino

"Le risorse per il trasporto pubblico locale messe a disposizione dalla Provincia calano notevolmente per il 2013, ma l'unica soluzione che il Dirigente del Servizio Trasporti della PAT – Roberto Andreatta, va prospettando dalle pagine dell'Adige, è quella di risparmiare sul costo del personale.

Prendiamo atto, in primis, che alla nostra disponibilità di discutere a 360 gradi la riorganizzazione del servizio, fermo restando l'improcrastinabile necessità di stabilizzare i 33 lavoratori precari alle dipendenza di Trentino Trasporti, comunicata all'Assessore, nonché Presidente Pacher ed all'Azienda, risponde indirettamente, tra le righe dell'articolo, il Dirigente del Servizio. Disponibilità, è bene dirlo, tutt'altro che scontata.

Nell'articolo si evidenzia come il 50 % dei mezzi della flotta di Bolzano siano alimentati a metano, contro il 20% di Trento, e questo permette alla società altoatesina un notevole risparmio sul costo del carburante; senza però analizzare l'orografia dei due territori.

Ora la domanda sorge spontanea: i 9 milioni di euro spesi per i bus ad idrogeno e fermi in qualche garage avrebbero permesso, forse, l'acquisto di qualche autobus a metano in più. Va bene la promozione turistica e l'immagine di un Trentino verde ed appetibile, ma forse quando si è costretti a celebrare le nozze con i fichi secchi le priorità potrebbero essere altre.

Spostare la rimessa di via Marconi nelle nuova sede di via Innsbruck sta nella logica delle cose, ma non si può fare, sostiene Andreatta, perchè costa. Ma all'atto della costruzione della nuova sede, queste ovvie valutazioni, perchè non sono state fatte da chi era preposto all'individuazione del nuovo sito?

Unica alternativa, secondo il Dirigente, è il contenimento dei costi del personale? Quale personale, forse quello dirigenziale ? Quando parliamo di riduzione di costi ci mettiamo, magari, anche gli "ad personam" che negli anni l'Azienda ha dispensato a piene mani? (e non certo al personale sul quale vorrebbe recuperare produttività)

Il diritto alla mobilità dei molti cittadini che in un momento di crisi economica scelgono di utilizzare il trasporto pubblico non può e non deve essere contrapposto al diritto ed al rispetto di accordi negoziali esistenti.

Si potrebbe ipotizzare di recuperare produttività partendo con un programma di revisione dei servizi offerti, rafforzando le corse dove è alta la richiesta della domanda e razionalizzare le linee a domanda marginale, si potrebbe investire su qualche corsia preferenziale in più e sincronizzando i semafori al passaggio dei bus incrementando la frequenza di qualche linea riducendo i tempi di viaggio ed attirando, così, nuove utenze. Tutto questo, probabilmente, presupporrebbe una rivisitazione anche parziale del piano della viabilità urbana con il concreto rischio, in fase di apertura della campagna elettorale, di un calo dei consensi

Per non parlare poi del rinnovo del Contratto Nazionale 2009/2011 che sarà chiuso con un semplice "una tantum", dunque senza incidenze sul prossimo rinnovo contrattuale (inoltre il triennio 2012/2014, scaduto da più di un anno) che ha permesso a Trentino Trasporti di risparmiare circa 2 milioni di euro, saggiamente accantonati a bilancio, e che potrebbero essere usati per evitare di colpire i lavoratori che hanno portato l'Azienda ai vertici nazionali per efficienza e qualità dei servizi resi."

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