Trento, 14 giugno 2013. - a cura dell'Ufficio Stampa della Federazione delle Cooperative Trentine
La relazione del presidente Diego Schelfi. Difendiamo l'autonomia, fondamentale per il Trentino. Sì alle Comunità di Valle. C'è bisogno di nuova cooperazione. Dalle case in legno, all'housing sociale, alla finanza di progetto nei servizi, alle libere professioni. Sperimentiamo le public utilities. Appalti di servizi. Contro soprusi e disonesti, è ora che la Federazione cominci a impugnare i bandi. Caso Ue.coop. Difendiamo l'unità, no alla doppia iscrizione alle due centrali. "La cooperazione ha valore perché mette al centro le persone, specie le più deboli. I buoni politici si riconoscono per saper traguardare qualsiasi problema con l'occhio dei poveri".
Il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi ha parlato oggi all'assemblea annuale della Federazione di una cooperazione curiosa verso il nuovo, attualissima nella formula e dalle forti potenzialità di crescita in settori ancora in parte inesplorati. Dalle case in legno, all'housing sociale, alla finanza di progetto nei servizi, alla concessione di lavori pubblici, al trattamento di scarti e reflui, ai servizi alle community, tutto ha bisogno di nuove forme collaborative.
Ci sono categorie che fino a ora non erano state sfiorate dall'idea cooperativa, come la neonata cooperativa di dentisti, che ha aperto nuove potenzialità anche per medici di base, infermieri e libere professioni.
Altro terreno che in Trentino rimane da esplorare, e che potrebbe dare ottimi risultati in termini di impiego, è quello delle public utilities. Tra l'altro questo sarebbe un eccellente luogo di sperimentazione democratica.
"Ognuno deve sentirsi impegnato a creare nuove occasioni di lavoro, specie per i giovani", ha detto Schelfi. Le potenzialità delle cooperative nel loro insieme sono enormi.
Schelfi ha rivendicato con orgoglio l'attualità della formula cooperativa "ormai anche gli economisti bocconiani hanno sostituito alla parole competizione quella di cooperazione. La cooperativa oggi è l'impresa più capitalizzata in Trentino. Non si scala, non si compra, non si vende". L'identità e la specificità cooperativa sono valori da difendere, contro qualsiasi tentativo di omologazione.
Senza Autonomia non c'è Trentino
Il presidente della Cooperazione Trentina ha aperto la relazione con una forte difesa dell'Autonomia, rispetto alla quale sembra sia crollata l'attenzione. C'è un enorme bisogno di recuperare il concetto di Comunità Autonoma, perché senza Autonomia non c'è nemmeno il Trentino. La Cooperazione aveva proposto – inascoltata – un piano trentennale di formazione. Ce n'è sempre più bisogno. Si anche al mantenimento e sviluppo delle Comunità di Valle, per garantire la sopravvivenza dei piccoli comuni. Ma le sedi decisionali devono essere portate più in basso, con lo stesso spirito di una cassa rurale o famiglia cooperativa.
Appalti di servizi, impugniamo i bandi
"Capitolo dolente, quello degli appalti di servizi. In Trentino ci sono circa 240 stazioni appaltanti e - ad esclusione della Provincia autonoma – ognuno fa quello che ritiene. Non possiamo parlare di lavoro e di buon lavoro in presenza di veri e propri soprusi, persone disoneste che dichiarano una cosa e ne fanno un'altra, oppure che fanno ribassi inferiori al costo del lavoro. È giunto il tempo che la Federazione cominci a impugnare i bandi, perché le vittime nei servizi, sono i giovani precarizzati a vita, da imprese – anche cooperative - provenienti da fuori provincia".
Partecipazione e sostenibilità
"I soci non sono clienti, sono la proprietà pro-tempore, e a loro va dedicata tutta l'attenzione. La partecipazione è una strada difficile ma inevitabile da percorrere: occorre investire sulla formazione, l'educazione, l'individuazione di paradigmi nuovi. La cooperazione è anche impegno per la sostenibilità , sia ambientale che sociale. "In agricoltura siamo stati i precursori nella riduzione dei fitofarmaci e lotta biologica, nel consumo abbiamo misurato la sostenibilità anche con le esperienze di Liberaterra, che rappresentano la speranza che una economia non penetrata dalla criminalità sia possibile.
Il nuovo welfare
"La grande emergenza che abbiamo davanti sarà quella di trovare le risorse per aiutare le famiglie in sempre maggiori difficoltà", ha detto Schelfi. Nel campo sanitario e socio assistenziale, le cooperative sociali si stanno organizzando per organizzare servizi diretti ai privati, ma forse questo potrà comportare un calo dell'occupazione in queste imprese, aiutato dal taglio delle risorse che la pubblica amministrazione mette a disposizione per i servizi. In ogni caso – ha proseguito Schelfi – ribadiamo che il lucro nella sanità e nel socio-assistenziale è sbagliato e antistorico. Dove attuato, è costato di alla pubblica amministrazione.
Il "caso" Ue.Coop
In merito alla costituzione di una nuova centrale cooperativa da parte di Coldiretti, Schelfi si è augurato che in Trentino possa essere spianato il solco che divide le organizzazioni a livello nazionale.
"Condividiamo in pieno le idee di Coldiretti sulla 'centralità del contadino', perché sono state la ragione del nostro nascere e di tutto il divenire della cooperazione. Ma le mettiamo in pratica proprio attraverso la valorizzazione ulteriore del socio nell'impresa cooperativa.
Le cooperative però non possono stare in entrambe le centrali contemporaneamente".