Trento, 24 settembre 2014. - di Claudio Taverna
Perché in Italia, gas ed energia elettrica sono così cari? Ci dicono: non siamo produttori. Infatti, importiamo sia il gas sia l' energia elettrica (dal momento che abbiamo rinunciato al nucleare......). Balle! Paghiamo a caro prezzo la luce e il gas, per la ragione molto semplice che oltre 1/3 della bolletta (luce e gas) sono tasse: accise e IVA. Quest'ultima, addirittura calcolata sull'accise: una tassa sulla tassa.
In questi giorni, è stata lanciata dalla rete una petizione popolare al presidente del consiglio affinché, proprio in ragione di questa crisi pesante ed interminabile, decida la riduzione del carico fiscale sulla bolletta energetica delle famiglie e delle imprese.
In particolare, per quanto riguarda la bolletta luce, si chiede che sia eliminata dalla componente A4 degli oneri di sistema, che finanzia impropriamente le agevolazioni sul costo dell'energia elettrica per la rete ferroviaria italiana, l'eliminazione dell'Iva come imponibile sugli oneri di sistema: una vera e propria "tassa sulla tassa"; disporre la revisione dei bonus energia e dei bonus gas: è infatti necessario ampliarne l'accessibilità in base al reddito ISEE, semplificarne le procedure di richiesta e il mantenimento e pubblicizzarli adeguatamente, perché solo 1/3 degli aventi diritto ne fa domanda; gli oneri di sistema oggi al 21,5% sulle bollette elettriche (aumentati di 2,5 volte rispetto al 2010) siano "traslati" sulla fiscalità generale.
Per quanto riguarda la bolletta del gas, è urgente ridurre i costi a carico delle famiglie con la riduzione della pressione fiscale sulle bollette del gas e abolendo la "tassa sulla tassa", ovvero l'assoggettamento all'IVA delle imposte erariali e delle addizionali regionali; sterilizzare "automaticamente" l'incremento dell'IVA all'aumento del costo della materia prima che ha generato maggior prelievo fiscale per l'Agenzia delle Entrate a seguito del forte aumento della materia prima stessa registrato nel triennio 2010-2013; modificare la norma che considera il metano per il riscaldamento come un consumo di un bene di lusso e portando quindi l'IVA al 10% per i consumi eccedenti i 480 m3 l'anno.
Queste furono le richieste che feci nell'audizione della speciale commissione sulle tariffe e prezzi, ancora, il 25 novembre 2009.*
*Taverna Audizione al Senato del 25 novembre 2009.pdf.