In buona sostanza, con o senza il solito "check-up" annuale dei valori del sangue dovrebbe essere consegnato a ciascuno un apposito tesserino sanitario da custodire sempre nel portafoglio quando si esce dalla propria abitazione e si circola. Si tratta esattamente dello stesso tesserino che si dovrebbe avere per il proprio gruppo sanguigno, onde consentire chiunque di sapere, oltre alla propria condizione di salute, in particolare quella se risulti portatore sano o meno al Covid-19.
In pratica esattamente come l'HIV così che anche in un ripristino di condizioni di vita più o meno normali, venga imposto tassativamente l'obbligo di dire in prossimità di un contatto fisico con altri soggetti se ci sia rischio o meno di sviluppi di contagio.
Ciò che sto indicando, pur comprendendo le difficoltà organizzative e strutturali di certi apparati pubblici dello Stato a porle in essere permetterebbe l'intera popolazione italiana a raggiungere, intanto, un'obbligata forma di prevenzione, atta, altresì a rassicurare ciascun individuo la piena osservanza di un protocollo, per cui, una regola di vita, ma soprattutto un'autodisciplina, di un comportamento nuovo, rigoroso, cosa di cui l'italiano avrebbe, però, forti difficoltà a recepirlo.