
"Cari Colleghi - scrive Cassi - come spesso accade quando dalla protesta si deve passare alla proposta, le alleanze che non hanno solide basi di riferimento si sfaldano e così è successo all'intersindacale. Se vi ricordate, sin da questa estate avevo paventato questo scenario e avevo chiesto di avviare un confronto sui punti che riteniamo più qualificanti per costruire un progetto comune, senza dover cercare a tutti i costi un unanimismo che non esiste. Abbiamo quasi due anni di relativa calma, vogliamo provare ad identificare questi punti qualificanti con il recupero del ruolo centrale del medico nella sanità pubblica e confrontarsi sulle soluzioni? In una recente dichiarazione ho parlato di far nascere una Costituente medica, ma possiamo recuperare gli Stati generali, l'importante è essere operativi, cercando anche un collegamento con la Fnomceo dove l'elezione plebiscitaria di Amedeo Bianco è uno stimolo a riprendere con forza e convinzione il percorso iniziato a Fiuggi".
I temi "che propongo sono due a breve termine, per i quali occorrono subito forti iniziative - libera professione allargata ed area contrattuale autonoma - e tre di ampio respiro":
1) Revisione dello stato giuridico, della formazione, delle modalità di accesso al Ssn, della contrattazione, della struttura dello stipendio, della carriera, del ruolo dei professionisti rispetto ai gestionali.
2) Modifica della colpa medica sia sotto l'aspetto penale che civilistico.
3) Definizione dell'atto medico e delle competenze delle professioni sanitarie.
"Su questi temi la discriminante non potrà essere la dipendenza o la convenzione, ma la visione del medico e del suo ruolo. Se, infatti, non fermiamo rapidamente la deriva della professione verso la sempre più progressiva marginalizzazione del medico all'interno del Ssn, causata dall'attuale normativa, anche le giuste battaglie sulle condizioni di lavoro, la precarizzazione, la politicizzazione saranno vane. Da buoni medici, infatti, sappiamo che le malattie vanno curate nelle cause (o ancor meglio prevenute), trattare le sole complicanze non risolve il problema, anzi lo cronicizza. Se siete d'accordo - conclude - potremmo organizzare un primo momento di confronto subito dopo Pasqua".