Trento, 9 gennaio 2013. - a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio della Provincia autonoma di Trento
Premesso che dal 2005 il parametro rispetto al quale in campo nazionale viene stabilita la dotazione minima dei posti letto per la terapia intensiva nell'ambito di un territorio è dato dalla popolazione residente – per cui è previsto un reparto di rianimazione ogni 300 mila abitanti – e non più al numero complessivo dei posti letto, Flor ha evidenziato che la nostra provincia risulta largamente al di sopra di questo standard.
"Tenendo conto del potenziamento della rianimazione all'ospedale S. Chiara, dotato oltre a cardiochirurgia della nuova unità operativa di neurochirurgia, in tutto il territorio disponiamo oggi di una trentina di posti letto. Con lo sdoppiamento del reparto dai primi mesi del 2012 la criticità dei posti letto emersa negli ultimi anni in questo settore, è drasticamente calata". Il direttore ha sottolineato che negli ospedali di valle l'azienda sanitaria sta puntando a garantire una forma di terapia intensiva "di supporto assistenziale e monitoraggio", priva cioè della respirazione artificiale (ventilazione meccanica), prevista invece solo a Trento e Rovereto. I pazienti vengono trasferiti nei due maggiori ospedali della provincia solo per cure come queste, che richiedono un'assistenza più complessa e articolata dal punto di vista delle specializzazioni". In definitiva, tra rianimazione e terapia intensiva oggi nella nostra provincia esistono 96-98 posti letto utilizzabili.