Trento, 18 marzo 2012. - Tempo fa, avevamo scritto che la Direzione generale dell'Agenzia delle entrate, braccio operativo del ministero dell'economia e delle finanze, considerasse le comunità di valle soltanto enti non commerciali, soggetti quindi all'imposta delle società, oltre a non usufruire delle agevolazioni ed esenzioni fiscali, riservate a tutti gli enti locali. Scrivevamo, inoltre, che a nessuno fosse venuto in mente l'aspetto tributario del "nuovo" istituto. Successivamente a qualcuno in Provincia un qualche dubbio gli è sorto, se più tardi l'amministrazione provinciale pensò di rivolgere, con istanza di interpello, un quesito alla Direzione Centrale Normativa e Contenzioso dell'Agenzia delle Entrate di Roma.
L'esito è quello che sappiamo: le comunità di valle, solo enti non commerciali e quindi non enti locali.
Inaspettatamente, ecco che l'Agenzia delle entrate di Trento disfa quel che aveva stabilito la Direzione generale di Roma. Quindi alle comunità di valle, ora, è riservato la medesima disciplina speciale, con le conseguenti agevolazioni fiscali di regioni, province e comuni. Come ciò sia stato possibile per noi rimane un mistero. Ecco perché siamo fermamente convinti che se il fisco dovesse essere provincializzato, il nostro futuro di contribuenti sarà incertissimo, o meglio saremo fritti: dalla padella alle brace!
Claudio Taverna