Trento, 6 maggio 2022. – di Carlo Martello
In questi giorni, l'atmosfera nel pollaio del centrodestra provinciale si sta notevolmente riscaldando, a dispetto di quella meteo dei primi giorni di maggio.
Protagonisti, da una parte il commissario bolzanino di FdI del Trentino, dall'altra i compari Binelli &Paccher della Lega.
Il primo rivendica "esclusivamente" (si fa per dire) un coinvolgimento programmatico nel governo del Trentino, i secondi abbaiano del miserrimo 1,5% di voti conseguito da FdI alle elezioni provinciali del 2018, ma con il nervo scoperto del passaggio di due consiglieri leghisti al partito della Meloni (un terzo è approdato al gruppo misto).
D'altro canto, con la caduta libera di consensi del "capitato" a vantaggio della rivale della Garbatella, la tensione tra Lega e FdI si accentua con vigore finendo per coinvolgere anche le più remote periferie: è il caso del Trentino.
Il centrodestra provinciale, malgrado che il governo Fugatti & C. non sia particolarmente brillante, ha la fortuna (per il momento) di non avere un' alternativa seria e competitiva. Sapranno i nuovi "campi" credibilmente realizzare?
A questo punto, gli odierni contendenti sono nel «pollaio» del centrodestra da galletti ma corrono il rischio di diventare capponi.