Trento, 9 febbraio 2014. – di Luigi Mezzi
Ecco il massiccio del Nanga Parbat, la montagna che si staglia alta verso il cielo fino a oltrepassare le nuvole, al di sopra delle quali gli umani collocano Dio. A nord-ovest la parete Diamir, dove insiste anche una vetta secondaria settentrionale (North Peak), scende lungo il ghiacciaio Diamir proseguendo verso il fondovalle affiancato dagli speroni Mazeno e Ganalo. La base della parete è rocciosa, mentre nelle zone superiori è costituita da grandi ghiacciai.