Da Cartesio, colloca il rettangolo di gioco in un sistema di assi cartesiani con se stesso al centro, costringendo compagni ed avversari ad adeguarsi alla sua visione senza discussione alcuna.
Il suo calcio preciso al millimetro squadernava fulminei contropiedi che sventravano le difese avversarie, ricordando in questo l'uso che le Pétit Caporal faceva dei suoi amati cannoni per costruire le sue vittorie.
Memorabili rimangono i suoi calci di punizione, precipitato delle ore passate da bimbo a centrare gli alberi nei boschi vicino la sua casa natale.
Tutto ciò era mostrato con quella leggerezza e joie de vivre che solo chi nasce nella terra di Francia sa esternare, capaci come sono di colorare con bollicine di champagne qualsiasi cosa esca dal loro agire.
Sfumate quelle, smette troppo presto, sottraendosi agli sguardi dei tifosi adoranti come una donna meravigliosa che si pente improvvisamente di essersi troppo mostrata.
(nella foto Michel Platini)