
«Nella struttura – riferisce Cia - sono già ospitati un certo numero di pazienti, costretti a condividere per mesi o per anni uno spazio ristretto. La parte frontale dell'edificio, con le terrazze e il cortile, è delimitata incredibilmente da una struttura trasparente confinante con il parcheggio, cosa che permette a tutte le persone che transitano da quelle parti di osservare come in un acquario le persone "recluse" nelle loro attività all'aperto».
Ecco che Cia interroga la Giunta provinciale per sapere chi sia l'ideatore della soluzione che di fatto – scrive il consigliere - «adibisce il cortile esterno della REMS ad una sorta di gabbia da zoo, o di acquario per pesci, ossia spazio dedicato all'osservazione dei soggetti ivi reclusi e se vi sia la volontà di porre rimedio a tale disdicevole situazione, frutto di insensibilità e/o di incompetenza».
Cia ne approfitta per chiedere conto dello stato di realizzazione del programma di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, in attuazione delle direttive e delle linee d'indirizzo stabilite dallo Stato, nella nostra provincia demandato all'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.
Seguono quindi diverse richieste volte a conoscere le procedure di rispetto della privacy che riguardano le persone accolte nella REMS, le attività socio-assistenziali di base a favore delle persone accolte, se vi sia la disponibilità di un sostegno economico per i gli ospiti che per oggettive difficoltà non posseggono denaro né oggetti di consumo che rispondono a bisogni primari, la tipologia e il calendario delle attività terapeutico-riabilitative destinate agli ospiti e quali siano, a partire dall'apertura della struttura, le tipologie e la frequenza delle lesioni e dei traumi fisici subiti dagli ospiti.
*comunicato